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RIONE PRATI E CAMPO MARZIO

Prati è uno dei quartieri umbertini di Roma più affascinanti; è stato così già dalla sua nascita subito dopo la presa di Roma. Parte del suo successo è certamente dovuto alla sua posizione: il Tevere lo divide dall’antica città rinascimentale rendendola visivamente vicina ma difficile da raggiungere. Fino alla costruzione dei nuovi ponti post-unitari, a fine Ottocento, per raggiungere Prati o si faceva un lungo percorso passando da Ponte di Castello (oggi ponte Sant’Angelo) ed attraversando il Rione Borgo o ci si avventurava su piccole e instabili barchette, che fungevano da traghetto. Noto era il «ferro-botte» del barcaiolo Toto Bigi, detto “Bocalone” per la sua abitudine a fare grandi bevute. Il traghetto di Toto era al porto di Ripetta ed era individuabile dalla scritta: «Qui ci passa la barchetta».

Fino alla presa di Roma del 1870 Prati di Castello era un’area agricola alle spalle di Castel Sant’Angelo, in epoca romana fu luogo di delizie, poiché vi erano grandi e lussuosi giardini patrizi. Nel medioevo vi erano campi ed orti dove, non di rado, vi si accamparono gli eserciti nemici che assediavano la città. Era anche il luogo dove tradizionalmente ci si recava per fare merende e bisbocce seduti sull’erba o sulle panche delle osterie rustiche. È forse per questa atavica associazione allo svago che il Rione diventò, dall’inizio, sede di luoghi deputati al divertimento.

All’epoca degli Antonini, l’area su cui si estende il rione fu teatro di un enorme boom edilizio che portò alla costruzione di templi, teatri, portici, stadi e terme. Si contarono oltre 2777 insulae e 140 domus patrizie che, ancora oggi, possiamo rintracciare sulla Forma Urbis, la mappa marmorea della città voluta da Settimio Severo agli inizi del III secolo.

Confini: piazzale Flaminio, via Luisa di Savoia, lungotevere Arnaldo da Brescia, lungotevere in Augusta, piazza del Porto di Ripetta, lungotevere Marzio, via del Cancello, via dei Portoghesi, via della Stelletta, piazza Campo Marzio, via degli Uffici del Vicario, via di Campo Marzio, piazza San Lorenzo in Lucina, via Frattina, piazza Mignanelli, via dei Due Macelli, via Capo le Case, via Francesco Crispi, via di Porta Pinciana, viale del Muro Torto.

Lo stemma del rione è una mezza-luna d’argento in campo azzurro.

Il primo Piano regolatore di Roma Capitale, del 1873, non comprendeva l’edificazione di Prati ma, per il forte interesse dei proprietari dei terreni, fu prevista una speciale deroga con un progetto esterno al piano. Ricorda Italo Insolera:  “…Prati fu gettato nell’avventura della speculazione: nel 1873 i terreni del Consorzio dei Proprietari di Prati valevano da 3 a 7 lire al metro quadrato; dieci anni dopo saranno valutati a 75 lire” (Roma moderna). Sarà il Piano del 1883 che inserirà ufficialmente l’area nel progetto urbanistico della città. 

La Giunta Comunale di Roma dettò una indicazione precisa per il nuovo quartiere: evitare la visuale prospettica della cupola di San Pietro. Siamo nell’Italia post-unitaria, con governi laici ed anticlericali, un Papa che si sentiva ingiustamente ed arbitrariamente espropriato del suo Stato e un re scomunicato; rapporti non certo facili tra Chiesa e Stato. Questo spiega perchè le lunghe vie del quartiere furono tracciate in modo da evitare la prospettiva della cupola vaticana.

Il rione Campo Marzio, è situato su una delle zone più antiche di Roma che, fin dall’antichità, fu consacrata al dio Marte e adibita alle esercitazioni militari.

Oggi, è un luogo vivace ed elegante, quasi totalmente dedicato allo shopping e al relax. Qui, infatti, potete dedicarvi allo shopping più sfrenato nei negozi del lusso o sorseggiare un cocktail in alcuni tra gli hotel più fastosi del Centro Storico. Il Rione Campo Marzio comprende strade e piazze come piazza del Popolo, piazza di Spagna, via dei Condotti e Via Margutta, via Borgognona, via del Babuino e via della Croce: un angolo di città tra i più raffinati e ricercati in cui passeggiare tra le boutique e gli atelier dei nomi della moda e degli accessori più famosi al mondo.

Tra i monumenti, i siti archeologici e gli edifici di culto più importanti qui presenti, ricordiamo tra gli altri, luoghi affascinanti e molto conosciuti come il Parco del Pincio, dalla cui terrazza si posso ammirare indimenticabili tramonti, la cinquecentesca Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia, e la Casina Valadier, delizioso villino in stile neoclassico situato nel punto più alto di Villa Borghese, la Basilica di Santa Maria del Popolo, uno degli edifici più significativi del Rinascimento romano che ospita opere di Raffaello, Pinturicchio, Bernini e Caravaggio, la Chiesa della Santissima Trinità dei Monti, una delle cinque chiese cattoliche francofone di Roma, il Museo dell’Ara Pacis che ospita l’Ara Pacis Augustae, il monumento che celebra le vittorie di Augusto e simboleggia l’instaurazione della pace nell’Impero Romano dopo circa cento anni di guerre, il Mausoleo di Augusto, la tomba che l’imperatore fece costruire per sé e per la sua famiglia: quarantaquattro metri di altezza e ottantanove di diametro intorno ai quali si trovava un boschetto di pioppi e lauri, dove si poteva passeggiare – come scrisse Goethe – accanto alla “morte immortale”.

All’epoca degli Antonini, l’area su cui si estende il rione fu teatro di un enorme boom edilizio che portò alla costruzione di templi, teatri, portici, stadi e terme. Si contarono oltre 2777 insulae e 140 domus patrizie che, ancora oggi, possiamo rintracciare sulla Forma Urbis, la mappa marmorea della città voluta da Settimio Severo agli inizi del III secolo.

Confini: piazzale Flaminio, via Luisa di Savoia, lungotevere Arnaldo da Brescia, lungotevere in Augusta, piazza del Porto di Ripetta, lungotevere Marzio, via del Cancello, via dei Portoghesi, via della Stelletta, piazza Campo Marzio, via degli Uffici del Vicario, via di Campo Marzio, piazza San Lorenzo in Lucina, via Frattina, piazza Mignanelli, via dei Due Macelli, via Capo le Case, via Francesco Crispi, via di Porta Pinciana, viale del Muro Torto.

Lo stemma del rione è una mezza-luna d’argento in campo azzurro.

QUARTIERE TREVI

Quest’opera del tardo Barocco è uno dei più significativi monumenti di Roma. Nel 19 AC Agrippa decise di costruire un lungo canale per il trasporto dell’acqua a Roma. Papa Nicola V affidò la creazione dell’attuale fontana.

Gian Lorenzo Bernini ma il progetto fu abbandonato alla morte di Papa Urbano VIII nel 1644. Nel 1732, Papa Clemente XII ingaggiò Niccolò Savi per la continuazione del lavoro: il risultato fu un capolavoro Barocco. La fontana ha un effetto scenografico, garantito dal ristretto spazio dei luoghi che la circondano, presentandosi come una sorta di teatro. La nicchia centrale rappresenta Nettuno che conduce un carro trainato da cavalli marini e l’acqua scorre su delle rocce prima di convergere nella piscina sottostante. Secondo la leggenda, se si getta una moneta nella fontana esprimendo un desiderio, questo si avvererà e sicuramente si farà ritorno a Roma. In soli 5 minuti a piedi da Fontana di Trevi si trova Piazza di Spagna, una delle piazze più belle di Roma, e la Scalinata di Trinità dei Monti, popolare per essere un punto d’incontro per turisti e romani. Dalla terrazza della scalinata si gode di un panorama eccezionale. La posizione strategica del Town House Fontana di Trevi offre un eccellente punto di partenza per visitare i principali monumenti e musei della città; a pochi metri dal town house si trovano infatti le fermate della metropolitana “Barberini” e “Piazza di Spagna” che vi condurranno a Piazza San Pietro, ai Musei Vaticani ed al Colosseo in meno di 10 minuti. La zona del Vaticano sorprenderà il visitatore per la sua atmosfera estremamente affascinante, grazie alla maestosità della Basilica di San Pietro, dei Musei Vaticani, della Cappella Sistina, delle Camere di Raffaello e di Castel Sant’Angelo, attrazioni per pellegrini provenienti da tutto il mondo. Il famoso Colosseo, il maestoso Arco di Costantino, il Foro Romano, catturano l’immaginazione del visitatore grazie alla loro maestosità archeologica. Vicino al Colle Palatino si trova la famosa Domus Aurea di Nerone. In Via dei Fori Imperiali, potete scoprire l’antico Foro di Traiano e quello di Cesare. Proseguendo nel vostro cammino giungerete alla spettacolare.

Piazza Venezia, con il suo imponente monumento a Vittorio Emanuele II e Altare della Patria. In soli dieci minuti a piedi raggiungerete inoltre la splendida zona intorno al Pantheon e a Piazza Navona.
Il Pantheon fu costruito da Agrippa nel 27 AC come un tempio dedicato a tutti gli dei. Nell’ 80AD fu danneggiato da un incendio e restaurato da Domiziano. In seguito, l’imperatore Adriano (117-38), lo ricostruì completamente. Il tempio fu chiuso nel IV secolo dai primi imperatori cristiani ma nel 608 riaprì trasformato in una Chiesa dedicata a Santa Maria e ai Martiri. Il Pantheon presenta una cupola semisferica e dal foro sulla sommità della volta, proviene l’unica fonte di luce. Attualmente, una delle Cappelle all’interno della chiesa contiene la tomba di Vittorio Emanuele II (1820-78), il primo re dell’Italia Unita; e la tomba di Raffaello (che morì a 37 anni nel 1520). Piazza Navona è uno dei luoghi più belli di Roma che ne incarna perfettamente lo spirito Eterno. Nella piazza si trovano tre splendide fontane: quella dei Fiumi (realizzata dal Bernini), la fontana del Nettuno e la fontana del Moro.

Allora, visitate Roma dal Town House Fontana di Trevi e vivrete una vacanza indimenticabile!

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